Buongiorno Lettori.
Buon inizio settimana a tutti!! Cosa state leggendo?!
Sapete che ormai le nostre interviste hanno preso il via !! Mi sono arrivate tantissime e-mail, piano piano risponderò a tutti...intanto vi ringraziamo per la fiducia che ci "donate" ogni giorno!! Quest'oggi grazie alla nostra inviata speciale "Sara G."
abbiamo l'onore e il piacere d' aver con noi Barbara Baraldi , bravissima e ormai affermata autrice.
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Barbara Baraldi & Sara |
San Felice sul Panaro
E’ il 9 di settembre, nel tardo pomeriggio di una domenica di fine estate.
Barbara Baraldi si appresta a presentare il Suo ultimo romanzo “Un Sogno Lungo Un’Estate”.
Ma chi è Barbara? Prima di tutto una mia compaesana.
Poi una ragazza che, per nascondere la timidezza, ha iniziato a pubblicare i suoi scritti con lo pseudonimo di Luna Lanzoni, che le ha permesso di vincere tutti i concorsi disponibili, fino a che la Mondadori si è accorta di lei e le ha dato l’opportunità di pubblicare con il Suo nome. Ed ora è un’affermata scrittrice e orgoglio del mio, nostro, paese.
E’ lì seduta a pochi metri da me, gli occhi lucidi, le gote velate di timidezza.
La presentazione di questo libro è un cerchio che si chiude…
…e che si era aperto la notte di quel dannato sisma del 20 maggio, che in venti secondi ha infranto sogni e case.
Barbaraavrebbe dovuto presentare il Suo romanzo nella Rocca Estense, la settimana successiva al terremoto. Ora di questa splendida Rocca è rimasta ben poca cosa se non un ricordo indelebile e irrinunciabile nella mente di ogni nostro compaesano. È proprio riagganciandosi ai ricordi, che questo romanzo parte. La memoria dei luoghi prende vita e si sviscera dentro ogni personaggio, in primis Matilde, questa ragazzina giunta da Milano alla bassa modenese, che si mette sulle tracce di un tesoro da scoprire e che tutti, ormai, avevano smesso di cercare. Perché i ricordi nella memoria sbiadiscono, se non li si mantiene vivi.

“Quanto c’è di te nei tuoi personaggi?”
Barbara risponde sorridendo.. C’è molto poco di Lei nei suoi personaggi, non vuole che lo scrittore assuma un ruolo protagonista, ma deve essere un tramite, una specie di medium che trasferisce storie dalla penna alla carta.
Barbara accenna che Matilde, la protagonista del suo romanzo, incontra l’amore.
Chiaramente la domanda seguente è molto facile da intuire, forse scontata.
“L’amore quanto conta?”
Gli occhioni chiari di Barbara si fanno vivi. L’amore conta tantissimo, tant’è che è sempre presente nei suoi scritti. Ma come le cose belle, l’amore a volte salva, a volte distrugge.
Gli applausi vibrano. Barbara mantiene il suo candore e la sua purezza, come se fosse la prima volta. Con voce strozzata dall’emozione, mi rivolgo a Lei e propongo la mia domanda di rito:
“La musica è fondamentale quando scrivi o preferisci il silenzio?”
Già.. la musica.“La musica è importante”, mi dice.
La musica, come l’amore, è un elemento caratteristico dei suoi scritti. Non solo come colonna sonora che fa da sottofondo, ma esattamente come un personaggio vero e proprio. (in ‘Scarlett’ c’è la presenza di un gruppo musicale).
Ma per scrivere a volte c’è sia la necessità di farsi accompagnare dal silenzio, sia di lasciare che la musica entri nello scrittore. “Ma quindi, Barbara, com’è la vita da scrittore?”
Sorride, un sorriso vivo. “E’ farsi un mazzo così”. E ride.
Racconta dei suoi esordi. Scrivere è sempre stato parte di Lei, fin da bambina. Poi la scelta adulta di scrivere sotto il nome di ‘Luna Lanzoni’, che le ha portato notorietà nell’ambito del noir, sia prestigio a livello di riconoscimenti. Infine la svolta: Mondadori decide di pubblicare i suoi romanzi. E lì la timidezza di Barbara esce tutta: rivela alla sua famiglia (anche se ormai è una donna adulta), di questa sua carriera parallela. Che da un paio di anni è diventata un vero e proprio lavoro a tempo pieno. Ciò che traspare in Barbara è l’umiltà con cui ammette certe cose. Non si sente una vip, un qualcuno di arrivato. Questo è un lavoro che la occupa seriamente e non un mezzo per apparire. Barbara scrive la domenica mattina, la notte.. un vero e proprio impegno.
La giornata sta per volgere al termine. Ma prima di concludere, c’è una chicca, anzi due.
Barbara ha avuto modo di scrivere la sceneggiatura di una storia pubblicata su Dylan Dog ColorFest n. 9: “Il bottone di madreperla”, il cui personaggio principale è stato ispirato da un’anziana signora che aveva una merceria nella zona di Mirandola. Il pubblico ha gradito molto questa storia, paragonandola a “Il Lungo Addio” di Tiziano Sclavi. Per Dylan Dog Le è stata già richiesta una seconda sceneggiatura e a breve si cimenterà anche per Diabolik.
Infine a gennaio uscirà il suo prossimo romanzo per la Mondadori.
Sono quasi trascorse due orette. Una foto insieme all’autrice, una dedica nella prima pagina del romanzo.. e questa giornata rimarrà nella mia memoria per tanto tempo. Grazie.
NOTE:
Il sito ufficiale di Barbara Baraldi è il seguente: http://www.barbarabaraldi.it/
Buona lettura!