Si chiama Sad Dog Project e segna un nuovo approccio al mercato editoriale. Non si tratta di una casa editrice tradizionale ma di un collettivo di autori emergenti che hanno unito le forze per proporre una valida alternativa sia al self-publishing indiscriminato sia ai troppi vincoli imposti dagli editori. Ciascuno verifica il lavoro degli altri in un processo di editing condiviso e in un confronto costante che accompagna l’intero work in progress della scrittura. La proposta di Sad Dogè mirata: “Abbiamo deciso di concentrarci sui racconti di genere, un prodotto che le case editrici non hanno interesse a pubblicare. Troppo lavoro a fronte di profitti minimi.” Spiega Lorenzo Sartori. “Ma noi in questo formato crediamo e riteniamo sia un peccato che storie avvincenti che si leggono in una o due serate o durante gli spostamenti sui mezzi pubblici non possano venire condivise.” Gli fa eco Ilaria Pasqua. I racconti di genere pertanto non rappresentano un vincolo ma sono una risorsa che caratterizza l’originalità di Sad Dog, aperta a storie brevi che spaziano dal noir al thriller, dalla fantascienza all’horror al giallo.“Sad Dog va a colmare quello spazio che le case editrici spesso non prendono in considerazione” dice Mario PacchiaroG, “ma quando si tratta di romanzi e di formati più convenzionali, tutti noi pubblichiamo con altri editori.” I tempi di incubazione e lavorazione? Rapidi, perché Sad Dog riunisce figure differenti che si occupano della grafica, del marketing, della promozione e comunicazione con la competenza di un professionista ma con l’entusiasmo di un autore che cerca il meglio per il suo lavoro e fa di tutto per pubblicarlo senza lunghe attese. Flessibilità, ascolto e creatività sono le parole chiave di Sad Dog che sposa le esigenze degli autori con quelle del mercato in un monitoraggio attento sulle necessità e le richieste e un processo agile di elaborazione di risposte adeguate. Il team riunisce 4 autori, dal Nord al Sud della penisola: Diego Tonini di Treviso, Lorenzo Sartori di Milano, Ilaria Pasqua e Mario PacchiaroG di Roma, che si stimano e si aiutano l'un l'altro leggendosi a vicenda i manoscritti, editandoli, collaborando nella promozione e in tutte le attività volte a diffondere al pubblico i propri scritti. In Sad Dog la moneta di scambio è il tempo: ogni partecipante si impegna a donarne una parte per leggere, editare e commentare i testi altrui, ottenendo in cambio lo stesso; alla fine ognuno sarà responsabile del proprio scritto e lo pubblicherà sotto il marchio Sad Dog. Il nome del “progetto” arriva da Diego Tonini che lo spiega così: “stavo scrivendo un racconto e ho visto la mia cagnolina seduta lì vicino con la sua espressione triste e ho pensato: se avrò una casa editrice la chiamerò sad dog”.
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